Con il discorso di Walter Veltroni, vicino a Perugia si e'finalmente aperta la campagna elettorale + importante e breve della nostra Repubblica...e'notizia che il segretario del PD ...tocchera' "tutte" in prima persona le provincie Italiane...al momento non so ancora ...quando sara' nella nostra Provincia ...ma vi informero' al + presto.!!
Ieri domenica 10 nella Sala del Consiglio del Comune di Millesimo si e' votato
per l'elezione dei membri del circolo territoriale del PD...al momento non ho ancora i risultati...
Ecco le principali riforme che vorrebbe attuare il PD...
Primo: superare l'attuale bicameralismo perfetto
assegnando alla Camera la titolarità dell'indirizzo politico, della fiducia al governo
e della funzione legislativa e facendo del Senato la sede della collaborazione tra lo Stato e le autonomie regionali e locali. Senato e Camera manterrebbero potestà legislativa paritaria nei procedimenti di revisione costituzionale.
Secondo: operare una drastica riduzione del numero dei parlamentari
coerente con la specializzazione delle due camere: 470 deputati e 100 senatori
porterebbero l'Italia al livello delle altre grandi democrazie europee come quella
francese alla quale sempre di più dobbiamo saper guardare.
Terzo: riformare la legge elettorale
in modo da ridurre la assurda frammentazione e favorire un bipolarismo basato
su competitori coesi programmaticamente e politicamente. Il governo sarebbe
così capace di assicurare l'attuazione del programma per il quale è stato scelto
dagli elettori, come in tutte le grandi democrazie europee. E, infine, la ricostruzione
di un rapporto fiduciario tra elettori ed eletti, mediante la previsione per legge di
elezioni primarie per la selezione dei candidati. Tutto questo è ora reso ancora più
necessario dalla positiva sfida del referendum.
Quarto: rafforzare la figura del Presidente del Consiglio
rafforzare decisamente la figura del Presidente del Consiglio, sul modello
tipicamente europeo del governo del primo mini-stro, in modo da garantire
unitarietà e coerenza all'azione di governo e coesione alla maggioranza parlamentare,
attribuendogli, ad esempio, il potere di proporre nomina e revoca dei ministri al
Presidente della Repubblica.
Quinto: rafforzare il sistema di garanzie nel sistema maggioritario e bipolare
in modo da scongiurare qualunque rischio di dittatura della maggioranza o di deriva
plebiscitaria, prevedendo quorum rafforzati per la modifica della prima parte della
Costituzione e per l'elezione delle cariche indipendenti, uno Statuto dell'opposizione,
l'attribuzione alla Corte costituzionale delle controversie in materia elettorale, norme
rigorose contro il conflitto d'interessi.
Sesto: corsia preferenziale per approvare i ddl governativi
previsione di una corsia preferenziale, con tempi certi, per l'approvazione dei disegni
di legge governativi e voto unico della Camera sulla legge finanziaria nel testo
predisposto dalla Commissione Bilancio, sulla falsariga dell'esperienza inglese.
Settimo: rigore nella costituzione dei gruppi
escludere nei regolamenti parlamentari la costituzione di gruppi che non corrispondano
alle liste presentate alle elezioni e rivedere le norme finanziarie che oggi premiano
la frammentazione, comprese quelle sul finanziamento pubblico dei partiti e della stampa di partito.
Ottavo: completare la riforma federale dello stato
attuandone gli aspetti più innovativi, a cominciare dal federalismo fiscale e dalle forme particolari di autonomia che possono avvicinare le regioni a statuto ordinario alle autonomie speciali, con uno sguardo particolare alle grandi aree metropolitane.
Ieri domenica 10 nella Sala del Consiglio del Comune di Millesimo si e' votato
per l'elezione dei membri del circolo territoriale del PD...al momento non ho ancora i risultati...
Ecco le principali riforme che vorrebbe attuare il PD...
Primo: superare l'attuale bicameralismo perfetto
assegnando alla Camera la titolarità dell'indirizzo politico, della fiducia al governo
e della funzione legislativa e facendo del Senato la sede della collaborazione tra lo Stato e le autonomie regionali e locali. Senato e Camera manterrebbero potestà legislativa paritaria nei procedimenti di revisione costituzionale.
Secondo: operare una drastica riduzione del numero dei parlamentari
coerente con la specializzazione delle due camere: 470 deputati e 100 senatori
porterebbero l'Italia al livello delle altre grandi democrazie europee come quella
francese alla quale sempre di più dobbiamo saper guardare.
Terzo: riformare la legge elettorale
in modo da ridurre la assurda frammentazione e favorire un bipolarismo basato
su competitori coesi programmaticamente e politicamente. Il governo sarebbe
così capace di assicurare l'attuazione del programma per il quale è stato scelto
dagli elettori, come in tutte le grandi democrazie europee. E, infine, la ricostruzione
di un rapporto fiduciario tra elettori ed eletti, mediante la previsione per legge di
elezioni primarie per la selezione dei candidati. Tutto questo è ora reso ancora più
necessario dalla positiva sfida del referendum.
Quarto: rafforzare la figura del Presidente del Consiglio
rafforzare decisamente la figura del Presidente del Consiglio, sul modello
tipicamente europeo del governo del primo mini-stro, in modo da garantire
unitarietà e coerenza all'azione di governo e coesione alla maggioranza parlamentare,
attribuendogli, ad esempio, il potere di proporre nomina e revoca dei ministri al
Presidente della Repubblica.
Quinto: rafforzare il sistema di garanzie nel sistema maggioritario e bipolare
in modo da scongiurare qualunque rischio di dittatura della maggioranza o di deriva
plebiscitaria, prevedendo quorum rafforzati per la modifica della prima parte della
Costituzione e per l'elezione delle cariche indipendenti, uno Statuto dell'opposizione,
l'attribuzione alla Corte costituzionale delle controversie in materia elettorale, norme
rigorose contro il conflitto d'interessi.
Sesto: corsia preferenziale per approvare i ddl governativi
previsione di una corsia preferenziale, con tempi certi, per l'approvazione dei disegni
di legge governativi e voto unico della Camera sulla legge finanziaria nel testo
predisposto dalla Commissione Bilancio, sulla falsariga dell'esperienza inglese.
Settimo: rigore nella costituzione dei gruppi
escludere nei regolamenti parlamentari la costituzione di gruppi che non corrispondano
alle liste presentate alle elezioni e rivedere le norme finanziarie che oggi premiano
la frammentazione, comprese quelle sul finanziamento pubblico dei partiti e della stampa di partito.
Ottavo: completare la riforma federale dello stato
attuandone gli aspetti più innovativi, a cominciare dal federalismo fiscale e dalle forme particolari di autonomia che possono avvicinare le regioni a statuto ordinario alle autonomie speciali, con uno sguardo particolare alle grandi aree metropolitane.
2 commenti:
consiglio di leggerlo per farsi una idea...
...fatto ,ma non dico ancora nulla...
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