07 maggio 2008

STALLMAN AL CAMPUS DI SAVONA

RADIO CRONACA DEL DISCORSO DI STALLMAN...foto a questo indirizzo...

http://www.flickr.com/photos/robertamilano/2474156576/

17:36 L’incontro si è appena concluso: i commenti e le considerazioni a questa sera!

17:31 Stiamo costituendo una “free software activists community” nella zona di Savona, chiunque fosse interessato si faccia avanti.


17:29
scatta l’asta per il libro Free Software for Free Society: i proventi dell’asta andranno in beneficenza (alla FSF foundation)…20… 25…30…35..40..45… gone for fifty euros!!!

17:26 Quali modelli di business possono essere basati interamente sul software libero? Esistono innumerevoli aziende che lo fanno. E’ solo una questione etica!



17:20
Se rifiutassimo l’utilizzo di software proprietario per un determinato campo applicativo, questo non significa che non si produrrebbe software di quel tipo. Sono sicuro che le ferrovie potrebbero tranquillamente sostenere un progetto di software libero

17:15 Stallman non vuole assolutamente parlare di brevetti in questa incontro dedicato al copyright: si tratta di due concetti completamente differenti, che spesso vengono confusi

17:12 Come realizzare sistemi di pagamento non è un problema tecnologico, ma sociale. Sappiamo come andrebbe scritto il software per farlo, ma bisogna definire il modo di interagire con le banche.

17:10
I protocolli di comunicazione non sono programmi, ma in ogni caso i protocolli proprietari sono evil! Se pubblicherete i video girati oggi, fatelo in formato ogg!

17:08 Nella società ci sono molti problemi sicuramente più gravi da risolvere, ma il “free software” lo possiamo già usare ora, con successo, senza dover modificare la società.

17:04 Per favore, in italiano non usate il termine “free”, ma “libero”!

17:00 Che formato multimediale preferisce? Stallman invita a fruite di qualsiasi contenuto sia disponibile in formati riproducibili con software libero. Per produrre contenuti da pubblicare, il formato migliore è ogg.

16:56 Una docente dice di insegnare ai propri studenti l’uso di un programma free (GIS) ma che non sempre questo è all’altezza di altri software proprietari. Stallman sostiene che l’uso del software libero è una questione etica, e se i programmi free non sono all’altezza… vanno migliorati!

16:51 La prima domanda (o tentativo di domanda..) fà subito scaldare Stallman, che ci tiene a fare chiarezza. Free software can be commercial or not commercial. Attenzione a non fare confusione tra software commerciale e software proprietario.


Inizia lo spazio dedicato alle domande: Richard invita a disporsi in fila, per essere sicuri che venga il proprio turno, e a parlare ad alta voce perché è un po’ duro d’orecchi…

16:46
Quindi il punto è di mettere in pratica un sistema efficace per i pagamenti (non la carta di credito, che non è anonima… non paypal, che si tiene le commissioni..). Cita l’esempio dei Radiohead. Non è assolutamente vero che se per un contenuto non è obbligatorio il pagamento nessuno pagherà per quel contenuto.

16:40 Dicono che i diritti sull’arte servono a finanziarla. Ma come potremmo farlo diversamente? Non finanziare le aziende ma gli artisti. Non distribuire il denaro secondo una proporzione lineare alla popolarità degli artisti: in questo modo alle superstar andrebbe un mare di soldi. Ma molte persone non gradiscono per nulla le tasse… Stallman propone i versamenti volontari: un bottone per donare 1$ all’artista… Secondo lui ci saranno molte persone che premeranno quel bottone. E i poveri… va bene così, non sono tenuti a sostenere gli artisti, ci penserà qualcun altro

16:38
Non c’è motivo per sentirsi in colpa per la condivisione di musica su internet e le leggi che la proibiscono non dovrebbero esistere

16:34 Per la maggior parte dei dischi che possiamo comprare in un negozio, all’autore arriverà quasi 0. Un disco può vincere il disco di platino e non essersi ancora ripagato… Quindi buona parte dei musicisti non possono perdere ciò che in ogni caso non spetta loro.

16:31 Fin dove si estende l’idea di free software? A tutte le “functional works”. Ma, in forma limitata, anche alle altre categorie di opere. Le leggi che combattono la condivisione delle opere sono contro la società.

16:29 Cita l’esempio di Shakespeare… alcune delle sue opere sono ispirate ad altri contenuti di una decina di anni prima. Se fossero state in vigore le attuali normative… probabilmente non avremmo oggi l’opera completa che l’autore ci ha lasciato

16:26
Sono stati proposti dieci anni di carcere come pena per “non commercial sharing” nel Regno Unito: this is evil! Stallman prende in cosiderazione una sorta di copyright rilassato, che consenta la condivisione “non commerciale” ma mantenga i diritti per la modifica o l’utilizzo commerciale

16:21 Distinguiamo tre categorie di opere: functional works (software, ricette, fonts…), works of testimony, works of entertainment. Tutte le opere che aiutano ad eseguire dei lavori (functional works) dovrebbero essere libere!

16:16 La maggior parte dei libi “invecchiano” in brevissimo tempo. Il copyright dovrebbe durare non più di 10 anni dalla data di pubblicazione. C’è chi ritiene che cinque anni siano già troppi! (un autore di fama mondiale)

16:15 La FSF ha aperto una campagna di protesta contro il DRM

16:12 Gli e-books sono stati un fallimento commerciale… I dispositivi per leggerli implementano tecnologie DRM. La biografia di Stallman non avrebbe mai potuto essere pubblicata in formato DRM… Infatti il suo libro è stato rilasciato con una licenza libera

16:09 La Sony l’ha combinata grossa con un suo software per il DRM: ha incluso nei CD un software che si installa nei PC, sfruttando tecniche tipiche dei virus (rootkit). La cosa curiosa è che questo software contiene dei componenti che sono rilasciati sotto licenza GPL. La fregatura è che il software restrittivo, d’ora in poi, arriva già installato sull’hardware (ad esempio nella PS3). Non comprate una PS3 per nessun motivo!

16:04 Non dovremmo acquistare alcun tipo di contenuto che non sia riproducibile con software libero

16:01 Si parla di come si è diffuso in rete il codice per il decrypting dei contenuti video ad alta definizione. Pubblicati su digg, sono stati ripresi da più di 700.000 siti, ed è stato impossibile fermare questa diffusione. Però poi hanno cambiato la chiave…

15:59 Nel campo del DRM si può parlare di cospirazione: di solito esiste un’azienda che protegge il contenuto ed una che possiede la tecnologia. I responsabili di queste aziende dovrebbero finire in carcere per quello che fanno.

15:55 Tenere le persone in queste condizioni di limitazione è l’esatto contrario della democrazia

15:52 Si parla di DRM. Contenuti digitali criptati, distribuiti insieme a programmi di riproduzione “autorizzati” che limitano i diritti degli utenti. I formati sono segreti, ed è difficile scrivere “software libero” in grado di riprodurre questi contenuti. Ed in ogni caso questo è ritenuto “contrario alla legge”.

15:51 Ogni volta che si raggiunge la data alla quale un contenuto potrebbe diventare di pubblico dominio, ebbene, quella data è come domani: non arriva mai. Infatti ci sarà un ulteriore prolungamento della durata dei diritti.

15:47 Negli ultimi anni la potenza del copyright si è incrementata sempre più, ad esempio come durata nel tempo. Questo perché ci sono aziende che beneficiano di ciò per trarre profitti. “Estendere di ulteriori vent’anni il copyright su vecchie opere è sicuramente uno stimolo per i loro autori (deceduti) a scriverne altre…”. Negli Stati Uniti le aziende hanno pagato il Congresso per spingere questo incremento della durata del copyright.

15:41 Il copyright ha invertito la sua essenza: da restrizione per chi pubblica, a vantaggio degli “utenti”, a restrizione per gli utenti

15:38 Il copyright non esisteva per tutelare gli autori, ma per il pubblico, per garantire che avesse sempre nuovi contenuti da fruire


15:36 Il concetto di copyright non esiste da sempre. Excursus sul concetto di “copia”, legato ai libri stampati

15:35 Si versa un bicchiere d’acqua, rigorosamente naturale: “l’acqua frizzante è soda senza zucchero!”

15:34
Se potessimo affidabilmente resuscitare i morti… l’omicidio non sarebbe così grave. I cambiamenti tecnologici continui modificano le condizioni a contorno.

15:30 Richard fa il paragone tra il concetto di free applicato ad un oggetto, ad esempio un microfono: metà delle libertà sono soddisfatte, e l’altra metà semplicemente non ha senso

15:25 Iniziamo con la definizione di free software: libertà di eseguire il programma come e quando vuoi, libertà di esaminare e modificare il codice, libertà di copiare e distribuire il software e libertà di condividere il software con la comunità. The user controls the software.

15:21 Non vuole essere chiamato “guru”… ma political activist!

15:10 E’ arrivato Richard, si è versato un bel tazzone di caffé dal suo thermos e si sta preparando a parlare… ho già sentito parlare di “free bios”…

in attesa dell’inizio dell’incontro mi guardo un po’ intorno e noto alcuni simpatici gadget…


dal BLOG di Marco Molinari : http://www.marcomolinari.it/

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